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SCRIVERE per PUBBLICARE è una cosa SERIA

Tutti scrivono. Tutti hanno sempre scritto. Eppure saper scrivere una email o un tema, non è esattamente uguale a scrivere un libro. Tanto è vero che nel campo editoriale si dice spesso “Scrivere è per tutti, pubblicare no”.

Scrivere per pubblicare è cosa seria, è un lavoro. Ecco perché tanti, troppi, scelgono di pagare per vedere il proprio pensiero trasformato in libro. Ma non è la stessa cosa.

SCRIVO SOLO QUANDO HO L’ISPIRAZIONE”, mi racconta Dario alla prima sessione di writing coaching, frustrato dal fatto che il suo romanzo è fermo, dopo tre anni, al secondo capitolo.

Purtroppo scrivere non è una illuminazione che arriva benevolente dal cielo, scordatevelo. Tutti i grandi scrittori scrivono ore ogni giorno e ogni giorno cestinano interi capitoli. Ciò in cui  va cercata l’ispirazione è il modo di raccontare una storia che già è stata raccontata in mille altri modi. Tutto è già stato scritto, solo che ne ignoriamo l’esistere.

VOGLIO SCRIVERE, NON LEGGERE”, è invece il rimprovero che mi ha fatto Roberta, quando le ho detto che non si diventa scrittori senza aver macinato un bel po’ di classici, contemporanei e scritti di ogni genere. Inutile dire che ha deciso di cambiare passione.

Stephen King, non a caso ha detto «Se non hai tempo per leggere, non hai tempo (né gli strumenti) per scrivere».

Se lo dice lui… fate bene a credergli.

VALE LA PRIMA”, niente affatto ho replicato a Giulia. Se non hai voglia di rileggere all’infinito ogni parola che scrivi, cambia passione. Non esiste un buon libro che non sia stato vittima di una profonda riscrittura.

«Non esiste una grande scrittura, solo una grande riscrittura». (Justice Brandeis)

VOGLIO AVERE SUCCESSO”, anche in questo caso hai sbagliato passione. Un libro vero non si scrive in una settimana o in un mese. Un libro può richiedere anche anni e spesso è stato rifiutato e rifiutato ancora e scritto e riscritto, prima di iniziare a scalare le classifiche.

E CHE NESSUNO MI CRITICHI”, so io quanto vale il mio scritto.

Pubblicare un libro vuol dire renderlo pubblico e quindi inevitabilmente cadrà vittima di complimenti e critiche. Non necessariamente deve piacere a tutti e come tu hai il diritto di pubblicare, il lettore ha il diritto di dire ciò che pensa.

Se non accetti questo, ecco un altro buon motivo per non scrivere un libro.

“SCRIVERE MI RICHIEDE UNO SFORZO CHE SPESSO RASENTA LA FRUSTRAZIONE”, mi dice avvilito Marco, che pensava di diventare famoso scrivendo libri. Scrivere è uno dei mestieri più solitari e introspettivi che esistano, l’eventuale successo arriva solo dopo, molto dopo e non necessariamente dura nel tempo. Mai scrivere per fare soldi, diventare famosi, far innamorare la diva del cinema del momento. Scrivere deve rendere felici.

MI HANNO SEMPRE DETTO CHE DOVREI FARE LA SCRITTRICE PERCHE SCRIVO BENISSIMO”, mi dice Amalia, quando mi sottopone le bozze del suo manoscritto.

Purtroppo per fare della scrittura una professione, saper scrivere bene è solo una delle tante condizioni, ma non basta. Ci vuole pazienza, meticolosità, determinazione e umiltà. Una viscerale umiltà. Scrivere un libro è qualcosa di totalmente diverso dal mettere in fila qualche frase.

E infine un ultimo consiglio: commettere errori fa parte della natura umana, ma perseverare nei propri sbagli, pensando che smettere di scrivere sia un fallimento, non può che diventare diabolico e dannatamente presuntuoso.

Non TUTTO è SCIENZA. Come non farci MANIPOLARE da POST e ARTICOLI

Come faccio a capire se i dati e le ricerche che mi vengono vendute, sono serie ed autorevoli? Spesso ho l’impressione che mi propinino protocolli, metodologie e tecniche rubando qui e là dati tutt’altro che rappresentativi e statisticamente rilevanti”.

Non sono rare le volte che qualche cliente mi contatta per chiedermi lumi su dei paper che di scientifico hanno poco. Non basta infatti scrivere due dati, perché un metodo diventi scienza.

Per diversi anni mi sono occupata di ricerca in ambito scientifico e devo dire che non è proprio una passeggiata redigere un lavoro che venga accettato dalla comunità scientifica, come non lo è leggerlo e capirlo nel dettaglio se non si è dei ricercatori o degli addetti ai lavori.

Per questo ho pensato di redigere una breve guida per facilitare la lettura e la comprensione di un articolo scientifico.

Un articolo scientifico revisionato prima della sua pubblicazione viene controllato e discusso da esperti e profondi e accreditati conoscitori della materia (peer-reviewed).

Gli articoli di revisione o review sono rassegne, analisi dettagliate che riassumono diversi articoli di ricerca revisionati sullo stesso argomento, raccolgono opinioni significative, risultati e dibattiti attorno alle domande senza risposta attinenti allo stesso campo.

Occorre essere cauti riguardo gli articoli di revisione: sono una fotografia della ricerca sperimentale nel tempo in cui sono stati pubblicati. Per esempio un articolo del 1998 non è molto attendibile se letto nel 2019. Magari molte ricerche sono state fatte negli anni successivi e opinioni e risultati potrebbero essere cambiati.

Leggere un articolo scientifico è procedura diversa rispetto alla lettura di articoli di divulgazione scientifica, pubblicazione di giornali o blog.

Nel caso di un articolo scientifico i paragrafi vanno letti in ordine differente da come vengono presentati e la prima volta servirà molto tempo per leggere un singolo articolo. Il processo sarà più veloce con l’esperienza.

La maggior parte degli articoli sono suddivisi in: Abstract, Introduzione, Metodi, Risultati e Conclusioni. L’ordine di queste sezioni dipende dal giornale nel quale l’articolo è pubblicato.

Prima di iniziare a leggere, prendi nota degli autori e della loro carica accademica. Non tutti sono autorevoli e preparati, così come alcuni istituti sono molto rispettabili; altri nulla. Si prenda anche nota del giornale in cui è pubblicato. Le riviste in campo biosanitario sono indicati da Pubmed https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/. Esistono elenchi di giornali o editori non affidabili, chiamati predator. Sono fonti non affidabili, che non seguono le corrette regole di revisione scientifica e non verificano i contenuti.

Ricorda: le parole scientifiche hanno un significato ben preciso.

Ecco alcuni consigli.

Inizia leggendo l’introduzione, non l’abstract

L’abstract è il primo paragrafo all’inizio dell’articolo. Spesso è l’unica parte dell’articolo che molti non-addetti ai lavori leggono quando cercano di costruire argomentazioni scientifiche. Quando si sceglie quale articolo leggere, si decide consultando titolo e abstract. Quando se ne hanno diversi da visionare in modo completo, l’abstract viene letto sempre per ultimo. Al suo interno infatti è contenuto un breve riassunto dell’intero articolo. Più utili sono le parole chiave, che classificano più facilmente i temi discussi e a volte i metodi.

Identifica la domanda principale

La domanda principale deve rispondere a: “Quale tipo di problema si cerca di risolvere?” e non: “Che cosa tratta questo articolo”

Chiediti:

Quali altri lavori sono stati fatti in questo campo per rispondere alla domanda principale?

Quali sono i limiti del lavoro?

Questo passo è arbitrario, ma ti obbliga ad essere sintetico e a comprendere meglio il contesto della ricerca. Per meglio comprendere l’articolo dovresti essere in grado di spiegare il motivo per cui è stata condotta la ricerca.

Individua il tipo di approccio

Nella sezione dei risultati fai attenzione a:

I termini “significativo” o “non significativo” hanno un preciso significato statistico. Identificali.

Numero minimo del campione: gli studi sono stati condotti su 10 o 10000 persone? (Per alcune delle ricerche proposte, il numero minimo del campione sufficiente potrebbe essere 20, ma per altre è invece  necessario un campione molto più ampio.

I risultati rispondono alla domanda dei ricercatori?

Leggi le conclusioni/discussioni/interpretazioni

Cosa pensa l’autore del significato dei risultati? Sei d’accordo? Riesci a interpretarli in maniera differente? L’autore riesce a individuare qualche limite all’interno del suo stesso studio? Cosa propone di fare come passo successivo?

Torna all’inizio e leggi l’abstract

E’ uguale a cosa dice l’autore nell’articolo? E’ in linea con la tua interpretazione?

Cosa dicono gli altri ricercatori a proposito dell’articolo?

Chi sono gli esperti (riconosciuti o autoproclamati) nel campo interessato della ricerca? Ne sono critici in maniera costruttiva e senza elementi sostenibili? Le loro critiche sono diverse dalle tue?

Trova nella sezione “letteratura citata” (bibliografia) quali altri articoli vengono citati all’interno dello studio. Questo ti permetterà di identificare l’importanza dell’articolo in quel particolare campo di ricerca e trovare spunti, idee utili e tecniche.